Insieme raccontiamo n. 7
Mi sto affezionando a questo appuntamento, anche perché è l’unico
per il momento compatibile con il poco tempo a disposizione :D
Oggi pubblico una versione, ma volevo sforzarmi a cambiare
direzione perché ho finito per fare un’altra volta un finale surreale. La trama
si presta a dire il vero, ma a differenza delle precedenti pubblicazioni,
questa volta ho già letto alcuni finali e ho apprezzato in particolare chi è
riuscito a concludere in modo spiritoso con una trama dal tono cupo.
Vi
dico già che non sono soddisfatta del risultato, al punto che non volevo pubblicare.
Siete pronti per vedere dove vi porterà il mio racconto surreale?
Il disegno è un
indizio ;)
Per conoscere le regole vi spedisco a casa di Myrtilla.
Questo l’incipt di marzo di Patricia:
“Riguardò la foto. Che strano! Li ricordava felici. Ora
erano tristi. No! Impauriti. Li vide spalancare gli occhi, terrore nel loro
sguardo. Incredulità. Poi caddero a terra. Dietro a loro un’ombra nera. Un
fantasma informe. Solo un ghigno diabolico dove ci doveva essere la bocca. “Vengo
da te” disse.
E questo il mio finale:
“L’ombra che si muoveva all’interno della fotografia sembrava
aver cambiato il passato di Lin e Andrea, come se si fosse impossessata delle
loro vite.
La coppia giaceva ora a terra, in una smorfia di dolore.
Il tempo era stato riavvolto in un incubo senza fine.
Solo un’entità ultraterrena avrebbe potuto stravolgere le
loro vite in questo modo, e non una qualsiasi.
Chiuse gli occhi per un istante, sicura di aver avuto un’allucinazione
per la stanchezza. Non era la prima volta che lo stress le aveva giocato brutti
scherzi.
A palpebre aperte si aspettava di trovare tutto come prima;
niente corpi per terra e solo fotografie che ritraevano momenti felici.
Dubbiosa, perfino di se stessa, aprì un solo occhio, e vide
la fotografia trasformata.
Davanti ai suoi occhi, ora entrambi aperti e pieni di
stupore, c’era solo una strada asfaltata e grigia che pareva interminabile.
Dove erano finiti Lin
e Andrea? E l’ombra?
Impaurita lasciò
cadere dalle mani la fotografia e con uno strano presentimento si diresse verso
l’uscita della stanza.
In un angolo buio udì
ancora quella voce: “Sei pronta a sacrificare la tua vita per gli altri
Michela?”
L’ombra era lì
davanti a lei, con gli occhi neri senza pupille e il suo ghigno inquietante sul
volto, le braccia lungo i fianchi senza mani per afferrare, ma era chiaro che non
ne aveva bisogno. Lei lo sapeva bene.
Il cuore le si fermò
nel petto tanto era il senso di impotenza.
Aveva accolto la sua
sfida nel momento a lui più propizio.
Era rimasto in lei
qualcosa di divino, del suo essere stata un tempo un Arcangelo?
Lo avrebbe presto
scoperto!
(finale di 271 parole)
(finale di 271 parole)
The end
Alla prossima.
Marina, scusami davvero. Non l'ho fatto apposta! Proprio mi è sfuggito.
RispondiEliminaE' un periodo di tempo che la testa va per i cavoli suoi... :((
Mi perdoni???? :)
Sì ti perdono Pat perché sono presa anch'io dai miei problemi!
EliminaAlla prossima :)
Marina
Perchè non sei soddisfatta del racconto? A me è piaciuto.
RispondiEliminaQui c'è blogger in tilt, mi ha rubato il commento ..... riscrivo .....
RispondiEliminaperchè non sei soddisfatta? a me è piaciuto questo finale
Non c'è una ragione precisa perché non mi ha entusiasmato. È che avevo in testa tante cose e volevo prendere una direzione diversa, ma non ci sono riuscita!
EliminaDetto questo, adoro gli angeli :)
Un bacione Fede.
Marina