SOLO UN UOMO #VANNI
Solo un uomo. Un titolo azzeccatissimo. Lo dico per chi si
domandava nelle scorse settimane se per un libro era meglio un titolo lungo o
breve. Il titolo unitamente alla copertina del libro non lasciano spazio al
fraintendimento. Subito si intuisce quale potrebbe essere l’argomento trattato.
Solo un uomo non è un libro religioso, ma un libro ispirato,
intimistico, che induce a profonde riflessioni.
Come ho amato “la Passione” di Mel Gibson, così ho amato anche
questo libro che si legge in due ore, ma ti rimane dentro per giorni interi.
Sarà per l’emozione che suscita, sarà per lo stile
scorrevole e immediato che non fa un plissè, a parte qualche piccolo refuso.
Sarà per la brevità del testo che evita ogni possibile
pesantezza.
Sarà perché la sofferenza di “Lui” diventa la Tua, parola
dopo parola fino a confondersi dentro di te.
È Lui o sono Io che sto morendo? A tanto si arriva con
questo libro.
Un’autrice interessante Francesca A. Vanni, che si cimenta
con coraggio in un tema così delicato e spinoso.
Mi sono domandata anch’io cosa avrebbe potuto pensare Cristo
in quelle interminabili ore trascorse sulla croce. Pensieri condivisibili,
poiché umani, traslazione della ricerca del divino che c’è in ognuno di noi. Negli
esseri mortali intendo.
In alcuni punti del libro si vorrebbero addirittura ulteriori
dettagli. L’aggancio con la storia e i testi sacri, e non solo, scatenano
domande destinate a rimanere senza risposta, così com’è da millenni. Possono
essere colmati solo con teorie o la fantasia, come ha fatto la Vanni, con la
sensibilità di chi l’umanità la sente e non la calpesta. La verità ad un altro
tempo, un altro luogo, un’altra dimensione. Chissà forse un giorno avremo l’onore
di udirla, di conoscerla anche noi.
Un libro consigliatissimo anche per il modesto contributo
economico. Io ho comprato la versione cartacea e magari un giorno me la farò
autografare dall’autrice, a cui faccio i miei più sinceri complimenti 😊
Grande esordio!
Alla prossima
Un racconto intenso e intimo che ci mostra l'uomo e non il figlio di Dio.
RispondiEliminaIo oltre alla versione digitale possiedo anche quella cartacea ma sinceramente
non ho trovato nessun refuso.
Buona recensione!
Vero Ofelia. L'accento è posto sull'uomo che ha in sè qualcosa di divino per aver sopportato tanta sofferenza!
EliminaI refusi sono delle inezie e non tolgono valore all'opera.
Alla prossima :)
Marina
Hai ragione Marina. Un libro profondo e proffondamente umano, Non un Gesù come figlio di Dio ma un Gesù come uomo, identico a noi nelle sofferenze e nei ricordi.
RispondiEliminaReligioso ma nonn bigotto. La religiosità in questo libro riguarda più l'uomo che Dio.
Identico a noi perché fatto della nostra stessa carne. Il libro infatti parla principalmente di Gesù come uomo, ma Dio non è assente. Diciamo che la Vanni l'ha messa giù in modo tale da entrare il meno possibile in polemica con le varie religioni, anche se di spunti o incipit ne ha forniti ;)
EliminaUn abbraccio
Marina
Grazie per questa recensione, sono contenta che il libro ti sia piaciuto.
RispondiEliminaSinceramente il mio revisore mi aveva garantito di non aver trovato alcun refuso, se casomai volessi dirmi quali sono ti ringrazio così li annoto come futuri ammonimenti.
Un abbraccio, Franny.
Va bene ti scrivo in privato :)
EliminaMarina